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Sentiero del Pellegrino
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Grandiosa escursione lineare che partendo dall’affascinante borgo saraceno di Varigotti porta alla suggestiva chiesa di San Lorenzo, fa scoprire le curiosità del Mausoleo Cerisola, per portare a grandiosi ed evocativi punti di vista sull’orizzonte.
Raggiunta la Via Aurelia si comincia a percorrere l’ampio marciapiede della passeggiata mare tenendo l’acqua alla propria destra e superando il doppio edificio sacro, formato dall’oratorio di San Antonio Abate e la chiesa di San Lorenzo. Quando gli edifici ci fanno allontanare dalla vista mare si prenda uno dei vicoli sulla destra, come via del Capo, così da inoltrarsi tra le stradine pedonali del borgo Saraceno, toccando in particolar modo la spiaggia caratterizzata dalle tipiche case squadrate e colorate e la piccola ma suggestiva piazza dei Pescatori.
Tornati sulla via Aurelia, si prosegue ancora un poco con il mare alla nostra destra attraversando dove possibile per stare su via degli Orti e imboccare sulla sinistra lo stretto passaggio indicato dal cartello “chiesa di San Lorenzo” che con salita ripida porta in breve ad una strada asfaltata.
La si attraversa per proseguire sulla scalinata (cartelli) dove inizia ufficialmente il Sentiero del Pellegrino. Il primo tratto è a scalini, affiancati da una rampa, poi diventa una selciata e poco alla volta la vista si allarga verso destra, in direzione della torre Saracena che sorge su punta Crena, e sulla sottostante baia dei Saraceni.
Vari pannelli che narrano la storia del luogo ci accompagnano nella salita abbastanza decisa che porta tra le coltivazioni di ulivi mentre appare alla vista anche la chiesa di San Lorenzo che si raggiunge con una breve deviazione dal sentiero principale, seguendo verso destra strada mons. Luigi Giussani, in discesa.
Dalla terrazza accanto all’edificio sacro, risalente al XI-XII secolo, si apre un superbo colpo d’occhio verso punta Crena, e la sua torre, e sulle onde che si frangono nella sottostante limpida baia dei Saraceni.
Si ritorna quindi sul sentiero principale riprendendo la salita e dopo pochi metri si deve prestare attenzione ad un bivio non segnalato, dove si deve tenere la destra sulla via meno evidente.
Pochi passi ed ecco il curioso Mausoleo Cerisola, una sorta di memoriale in cui sono riportati i salvataggi in mare effettuati da Giuseppe Cerisola (1914-2006), un finalese vissuto parecchi anni in Australia e che, tornato in patria, si è dedicato a questa sorta di arte naif.
Il sentiero procede privo di bivi, con andamento sali-e-scendi e sempre molto panoramico, quasi una balconata aperta sugli azzurri del cielo e del mare che si sfiorano, fino ad arrivare ad un crinale di cui si percorre la cresta, ancora in salita, seguendo al bivio seguente i vaghi segni di colore rosso, a forma di X, che mandano a destra.
Ancora una breve discesa seguita da una salita ed ecco un ulteriore bivio: il nostro percorso prosegue dritti, ma prendetevi il tempo per una divagazione verso destra, così da raggiungere un panoramico punto di vista sospeso sul mare, con Capo Noli a sinistra e Punta Crena a destra, tra alberi ritorti e sospesi che ispirano composizioni haiku per i più poetici.
Tornati al sentiero principale si tiene la destra passando poco a monte della cupa torre delle Streghe e la vegetazione comincia a cambiare trasformandosi in pineta, mentre si raggiunge una sterrata che va percorsa verso destra arrivando in breve ai resti di alcune postazioni militari e al cancello del Semaforo di capo Noli (non accessibile), toccando la quota più elevata (255 m). Si continua la sterrata in discesa per abbandonarla quasi subito per un sentiero a destra che permette di abbreviare il percorso. Di nuovo su sterrata si continua sempre in discesa, questa volta seguendo i cartelli “Grotta dei Falsari” e prestando attenzione ad un sentiero che si stacca sulla destra, all’altezza di un tornante (140 m). Una discesa a tratti molto ripida (con alcune corde che aiutano a non scivolare) ma che merita poiché porta ad una parete rocciosa (50 m). Calandosi in un buco (nessuna difficoltà o pericolo, solo attenzione alla testa per chi è particolarmente alto) eccoci nella Grotta dei Falsari, un’ampia cavità facilmente accessibile e affacciata direttamente sull’acqua blu. Un luogo evocativo e suggestivo che da solo meriterebbe l’escursione!
Coraggio, ora si deve tornare indietro in salita fino a tornare sulla sterrata per poi proseguire, di nuovo in discesa. Al bivio seguente si tiene la destra così da passare nei pressi dell’Eremo del Capitano, un edificio purtroppo decadente, ma da cui si può osservare la parete rocciosa in cui si può intuire la grotta appena lasciata, e a seguire ecco i resti della chiesa di Santa Margherita, dal bel abside romanico e la vista in direzione di Noli.
La discesa continua costante ma va ignorata una evidente traccia che scende verso destra per proseguire a sinistra in discesa più graduale (1 inserito in un cerchio, e Noli con freccia). Poco oltre si incontra un altro bivio dove si deve continuare a destra, in discesa, ma se si intende tornare indietro a piedi va tenuto a mente perché prendendolo in salita (cartello Semaforo) si riduce il percorso di 1,5 km.
La discesa ormai è continua, si superano i resti della chiesa di San Lazzaro, del X secolo, e del Lazzaretto utilizzato durante la peste del XVI secolo, e poco oltre un altro bivio, dove si tiene la destra ecco alcuni tronchi in cui sono state ricavate buffe facce minacciose.
Ormai siamo quasi alla meta e si arriva in via XXV Aprile, per poi scendere sulla passeggiata mare e raggiungere così piacevolmente il centro storico racchiuso dalle mura, mentre i resti del castello quattrocentesco veglia dall’alto del Monte Ursino. Un luogo in cui vagare a caso, lasciandosi ispirare dal momento andando anche alla ricerca delle colorate barchette dei pescatori.
Il ritorno può avvenire a piedi sulla medesima via dell’andata, utilizzando eventualmente la via diretta che permette di risparmiare chilometri e metri di dislivello, oppure utilizzando i numerosi bus di linea (linea 40barr, ogni mezz’ora, biglietto acquistabile anche con sms, www.tpllinea.it)