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Archeotrekking: “Storytelling” e scoperta del territorio
L’esperienza dell’Archeotrekking nasce da un’idea del Museo Archeologico del Finale, che da molti anni si è proposto di integrare la visita alle sue sale con la conoscenza del territorio. L’obiettivo era quello di far conoscere direttamente i contesti in cui si sono svolte molte delle vicende storiche del Finalese e dai quali provengono i reperti esposti, creando un forte legame tra il museo e il suo territorio, che ha portato al progetto MUDIF- Museo Diffuso del Finale.
ORIGINCollocato all’interno del prestigioso complesso monumentale di Santa Caterina in Finalborgo, il museo è un contenitore che custodisce e offre al pubblico nel suo percorso espositivo i numerosi reperti archeologici che provengono dal territorio e che vengono meglio compresi nel loro strettissimo e indissolubile rapporto con l’ambiente nel quale sono stati rinvenuti.
Nacque così l’idea di realizzare alcuni itinerari che abbinassero l’escursionismo, il trekking e la scoperta delle bellezze culturali, archeologiche e artistiche del territorio, attraverso i quali poter ripercorrere l’ideale racconto iniziato 350.000 anni fa quando l’uomo ha lasciato le sue prime tracce nel Finalese. Lo “storytelling” che accompagna in questa avventura alla scoperta di siti di grande suggestione aiuta a comprendere il paesaggio culturale, la storia, le arti, le tradizioni e le diverse culture che si sono succedute dalla Preistoria ad oggi.
Da alcuni anni ormai l’Archeotrekking, come un museo all’aperto, è diventato un appuntamento imperdibile per gli amanti del trekking, tra paesaggio, natura e archeologia.
Ogni mese, a domeniche alterne e secondo un calendario programmato in anticipo, vengono organizzate due escursioni della durata di circa tre ore, dedicate ogni volta a diverse tematiche ed a differenti periodi storici, che sono stati importanti nella storia del Finalese.
Si può così intraprendere un itinerario focalizzato sui principali periodi della Preistoriae conoscere il Paleolitico e il Neolitico attraverso la visita a grotte e caverne del territorio.
Il visitatore sarà affascinato dai millenni di vicende umane che rivivono sotto la grande volta in pietra della cavità naturale dell’Arma delle Mànie, già frequentata dagli uomini del Paleolitico e ora suggestiva testimonianza della cultura contadina del passato.
Sempre sull’Altopiano delle Manie, sarà possibile entrare nella Caverna delle Fate, dalla quale provengono alcuni reperti ossei dell’Uomo di Neanderthal.
Oppure, attraversando la suggestiva valle fossile di Perti, si potrà arrivare alla Grotta della Pollera, a Montesordo, che ha restituito importanti reperti dal Neolitico all’età del Bronzo.
In un paesaggio incontaminato, immerso nel verde della vegetazione mediterranea, sarà possibile scoprire il Ciappo dei Ceci, quello delle Conche o quello del Sale, con le enigmatiche incisioni rupestri
tracciate dall’uomo nel corso dei secoli su grandi lastre di Pietra del Finale.
Altri percorsi ci portano invece a conoscere il periodo romano: sempre sull’altopiano delle Mànie troviamo la necropoli di Isasco, con i resti di antiche sepolture, oppure i cinque ponti della Val Ponci, collocati nel tratto finalese della Via Iulia Augusta, l’antica strada romana aperta da Augusto nel 13 a.C. che portava nella Gallie.
Ma il Finale è anche noto per gli insediamenti fortificati della Liguria bizantina, come il castello di Sant’Antonino, con la grande torre di VI secolo, oppure il castrum sul promontorio di Varigotti.
Attraverso il “Percorso del Rinascimento” si scopriranno gli importanti monumenti eretti dai Del Carretto alla fine del Quattrocento, come la prestigiosa Torre dei diamanti in Castel Gavone o le chiese di NS di Loreto e di San Sebastiano a Perti, in genere chiuse al pubblico.
Recentemente sono stati proposti anche percorsi rivolti alla riscoperta e alla valorizzazione delle grandi cave di Pietra di Finale, attraverso vari itinerari comprendenti non solo le più suggestive formazioni geologiche naturali, ma anche i vecchi siti estrattivi.
Naturalmente tutti gli itinerari sono condotti da guide turistiche ed ambientali abilitate che, anche grazie alla loro professionalità, riescono a trasmettere la conoscenza e la passione verso questo territorio.