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15 novembre 2022

FOR TRAIL BUILDING BULLETIN
#1 | Dicembre 2022

PERCHÈ IL TRAIL BUILDING BULLETIN

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Il Trail Building Bulletin è un nuovo strumento di informazione della Finale Outdoor Region. Un appuntamento mensile tramite cui vi parleremo di ciò che più sta a cuore a tanti di noi e alle centinaia di migliaia di bikers che scelgono il Finalese per una vacanza in mountain bike: I SENTIERI.

Si, perchè sono proprio i sentieri che attraggono persone da tutto il mondo rendendo il Finalese una delle bike destination più famose e amate. Tante sarebbero le storie da raccontare sui sentieri e il nostro Trail Building Bulletin non ha sicuramente la pretesa di essere esaustivo. Crediamo però che sia necessario raccontare maggiormente cosa viene fatto, spiegare il motivo di certe scelte nella programmazione degli interventi e cosa significhi oggi per una destinazione come il Finalese avere una rete sentieristica all’altezza delle aspettative.

Con il Trail Building Bulletin auspichiamo di creare maggiore consapevolezza su questa incredibile risorsa e sugli sforzi che ognuno di noi - che sia utilizzatore o operatore turistico - è chiamato a fare per mantenerla in vita, nel rispetto e tutela di questo meraviglioso territorio.

La redazione del Trail Building Bulletin è a cura del Consorzio Finale Outdoor Region in collaborazione il Tavolo Trail Building, istituito in seno al Consorzio per pianficare, coordinare e gestire gli interventi sul territorio.


TRAIL BUILDING, ovvero PRENDERSI CURA DEI SENTIERI E DEL TERRITORIO

Ormai questo termine è diventato di uso comune. Letteralmente significa “costruzione di sentieri”, ma con esso si vanno ad indicare anche tutte le attività di manutenzione, pulizia, ripristino e gestione della rete sentieristica. Un’attività fondamentale su un territorio in cui la presenza di biker, che è strettamente legata alla qualità dei sentieri, è diventata un tassello importante per l’economia locale. Ma anche un’attività doverosa e necessaria per tutelare un territorio su cui l’attività turistica e sportiva esercita pressione e usura che, se non gestite, potrebbero arrecare danni irreparabili.


LA FINALE OUTDOOR REGION E LA SUA RETE SENTIERISTICA

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Il territorio che oggi definiamo “Finale Outdoor Region” è compreso tra i comuni del Golfo dell’Isola a levante e quelli del Pietrese a ponente, fino all’Alta Val Bormida con Bardineto e Mallare a nord. Un comprensorio che non ha confini definiti, ma dettati semplicemente dalla presenza di sentieri, falesie e attrattive per il gli amanti delle attività outdoor, e dalla voglia degli operatori e delle amministrazioni locali di condividere un progetto di tutela e promozione del territorio.

Se Finale Ligure è stato il primo comune a scommettere su una forma alternativa di turismo, negli anni il fenomeno ha coinvolto un numero sempre maggiore di località. In alcuni casi i sentieri esistono dai tempi più remoti come antiche vie di collegamento tra nuclei abitativi, altri sono stati voluti dalle amministrazioni, e altri ancora sono stati scoperti, puliti, plasmati e mantenuti dagli appassionati.

Quello che conta però è che oggi la rete della Finale Outdoor Region possiede un patrimonio di oltre 160 sentieri, tutti fruibili liberamente. Non esiste infatti un biglietto per accedere ai sentieri come in un bike park o in un resort gestito privatamente e questo, ovviamente, comporta difficoltà nel reperire le risorse necessarie alla manutenzione e nel coordinare gli interventi.

Per superare questa situazione, nel 2021 è stata introdotta la FOR YOU CARD, uno strumento che dà modo al territorio di intercettare le risorse necessarie per il trail building e che funziona grazie al coinvolgimento attivo degli operatori turistici e degli utenti. Ecco un motivo in più per informare sui risultati ottenuti grazie alla FOR YOU CARD e su come i proventi da essa generati vengono utilizzati.

UN ANNO DI FOR YOU CARD: INTEREVENTI REALIZZATI E PIANIFICAZIONE FUTURA

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A settembre 2021, durante l’EWS, è stato lanciato il progetto FOR YOU CARD: uno strumento ideato dal Consorzio per raccogliere risorse da destinare alla manutenzione del territorio, coinvolgendo chiunque benefici dei sentieri: gli utenti e gli operatori turistici. Le risorse ricavate dalla vendita della card e dai punti che essa genera, oltre ad alcune donazioni, sono andate ad aggiungersi ai contributi pubblici - importanti ma non sufficienti per le esigenze del territorio -, e al lavoro svolto su base volontaria, rendendo possibile interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Da ottobre 2021 a ottobre 2022 i trail che hanno beneficiato di queste risorse e oggetto degli interventi più massicci sono stati:

  • Crestino
  • Ingegnere
  • Toboga di Canova
  • Super Groppo
  • Roller Coaster
  • Cravarezza

I trail builder hanno inoltre lavorato sui sentieri della Base Nato (H, Madre Natura, 115, Base Nato), nell’area di Feglino su Neandrthal, Pino Morto, Margot, Oribago, Little Champery e Cà Bianca. Su quest’ultimo sono ripresi i lavori nelle scorse settimane, mentre in questi giorni i trail builder sono nuovamente al lavoro su Cravarezza.

Toboga di Canova è il primo sentiero dell’area del Pietrese e della Valmaremola la cui manutenzione - in corso in questi giorni - rientra negli interventi finanziati dalla FOR YOU CARD, mentre la manutenzione del resto dell’area sentieristica pietrese è ancora sostenuta dall’Amministrazione Comunale di Pietra Ligure. Auspichiamo comunque una sempre maggior diffusione della card anche nel Pietrese e altre aree della Region a sostegno del trail building.

Il budget assegnato per il 2023, che al momento ammonta a circa 50.000€, sarà composto da una combinazione tra i proventi della FOR YOU CARD e dei contributi pubblici, questi ultimi maggiori nelle aree dove la card è ancora poco utilizzata, da iniziative quali la lotteria BIKE FOR YOU (Canyon Strive) e l’asta promossa dall’azienda Bike Yoke, e dalle partnership strette negli ultimi mesi con aziende tra cui Bosch.

Tale budget, seppur ancora lontano dalle reali necessità del territorio, permetterà al Tavolo Trail Building di programmare il lavoro di tre squadre che saranno operative nei prossimi mesi su diverse aree della Finale Outdoor Region.

Daremo ulteriori dettagli sui lavori eseguiti nel mese di dicembre e su quelli in programma nei primi mesi del 2023 nel prossimo Bollettino. Continuate a leggerci!


FINALE OUTDOOR REGION TRAIL BUILDING CREW

Nel prossimo numero del Trail Building Bulletin vi presenteremo il team che oggi ha l’importante compito di pianificare, coordinare e gestire gli interventi di trail building nel Finalese. Per questo primo numero abbiamo fatto una lunga chiacchierata con Fabrizio Valenti che, affiancato da Alessandro Massa, ricopre il ruolo di coordinatore e supervisore del gruppo di lavoro. Abbiamo ripercorso insieme a lui alcune fasi fondamentali legate all’attività di trail building nel Finalese.

Come detto all'inizio, non abbiamo qui la pretesa di essere esaustivi, nè di ripercorrere la storia della mountain bike a Finale, ma solo di raccontare come oggi viene gestito il trail building, anche attraverso le parole di chi ha vissuto il movimento mountain bike nel Finalese fin dai suoi inzi e, ancora oggi, si impegna in prima persona perchè possa continuare ad esistere e ad evolversi. Non leggerete dunque di chi ha organizzato le prime gare o aperto il primo sentiero, non menzioneremo tutte le persone coinvolte in questi anni perché sicuramente ne dimenticheremmo qualcuna e, probabilmente, per raccontare 25 anni di storia ci vorrebbe un libro che magari un giorno qualcuno scriverà!

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Fabrizio, oggi sei il coordinatore del tavolo trail building della Finale Outdoor Region. Quando hai iniziato ad occuparti di sentieri?

Sono sempre stato appassionato di territorio, tanto che a 17 anni fondai la Coooperativa Caprazoppa con altre 9 persone e ci occupavamo di manutenziione del territorio. Ho inziato a lavorare sui sentieri nei primi anni 90’. In particolare dopo un’alluvione in cui il sentiero dei Ponti Romani fu praticamente distrutto, con un gruppo di amici con cui pedalavo andammo a sistemarlo. In quell’occasione mi resi conto di come si poteva intrervenire per rendere il percorso più adatto ad essere percorso in bici.

In quegli anni la mountain bike era agli inzi ma stavano arrivando i primi turisti…

Si, infatti io facevo la guida per i clienti degli Hotel Medusa, Florenz, San Giuseppe. I giri erano esclusivamente pedalati e i sentieri su cui portavamo la gente erano praticamente solo la Briga, l’Orera alla Caprazoppa, il Sentero dei Ciechi, il 30 minuti a piedi e la DH Donne. Poi conobbi Fulvio Balbi. Lui era uno scalatore e chiodatore di vie ma si stava appassionando alla mountain bike. Alle Manie inziavano a sorgere i primi problemi con i camminatori, quindi con Fulvio che intanto aveva provato dei sentieri nella zona di Molini di Triora, pensammo di andare ad esplorare la zona di Pian dei Corsi per creare qualcosa di specifico per le mountain bike. Lui amava trovare le linee mentre io mi dedicavo di più a trovare il modo per addolcirle, anche per fare in modo che non si usurassero troppo con i passaggi. In quegli anni lavoravamo anche per la Comunità Montana e pulivamo tracciati, ad esempio Le Poste e Isallo Ecstasy. C’erano altre persone che ci aiutavamo tra cui Luciano Vassallo, Riccardo Serrato e Betta Belmonte ma il movimento era ancora molto contenuto.

Oggi i tour con shuttle sono il principale prodotto che acquistano i turisti, ma quando è inziata questa attività e cosa ha significato per i sentieri?

Intorno al 2000 iniziai con un primo furgone a supporto dei corsi gravity organizzati da Bruno Zanchi. Man mano che la rete sentieristica si sviluppava, ovviamente anche questa attività ha inziato a diffondersi, sono nate nuove compagnie e sono arrivate altre persone a lavorare sui sentieri, ma sempre a livello di volontariato e senza un coordinamento, tutto veniva fatto in modo spontaneo. Nel 2012 nacquero i CIPS (Comitato Indipendente di Pulizia Sentieri), gruppo formato da compagnie di shuttle, guide e volontari, che per alcuni anni si è preso cura dei sentieri. Le risorse al gruppo arrivavano tramite donazioni, la vendita di t-shirt e cartine.  Dopo i CIPS è stata la Polisportiva Finale Outdoor Resort a provare a creare un sistema di finanziamento da destinare alla manutenzione e al coordinamento dei lavori fino al 2019 quando si è resa necessaria la creaziome di una vera e propria struttura.

Intanto però i turisti continuavano ad aumentare, anche grazie alla promozione internazionale fatta dai grandi eventi come l’Enduro World Series…

Certo, con il 2013 è arrivata EWS e i flussi sono aumentati di anno in anno e, di conseguenza, le attività di shuttle, le guide, i bike hotel. Insomma sempre più gente andava sui sentieri.  Pensa quest’anno in 90 giorni su Cravarezza sono stati registrati 6900 passaggi tramite Strava…a cui si devono aggiungere tutti quelli non registrati! Si è arrivati quindi al punto di dover creare una struttura più organizzata, con ruoli ben definiti, che potesse occuparsi in modo continuativo di trail building. Oggi il Consorzio Finale Outdoor Region, tramite il Tavolo Trail Building, si pone come soggetto coordinatore di un lavoro che per anni è stato fatto in modo spontaneo da volontari. Credo sia un bel passo, ma c’è ancora sicuramente da fare per avere una struttura davvero solida.

Insomma, dopo tanti anni come trail builder e operatore ti sei preso una bella responsabilità…

Essendo stato parte di questo movimento fin dai sui inzi e con l’esperienza acquisita in tutti questi anni, credo di poter dare un contributo concreto al territorio. Era necessario, visti i volumi a cui siamo arrivati, creare una stuttura organizzata e avere l’opportunità di ricoprire un ruolo ufficiale al suo interno mi stimola molto. Oggi si è arrivati ad avere un tavolo di coordinamento dei sentieri e due persone assunte direttamente dal Consorzio che lavorano in modo continuativo su indicazione di quanto concordato dal Tavolo, che decide gli interventi sulla base delle priorità individuate, delle risorse a disposizione, della stagionalità e delle esigenze del pubblico. A queste due persone si aggiungono Associazioni e Guide che, sempre sotto il coordinamento del Tavolo, operano in zone differenti.

Sicuramente torneremo su questo argomento nei prossimi numeri, ma com’è cambiato il pubblico che frequenta il Finalese e come Tavolo Trail Building cosa ritenete manchi maggiormente oggi alla destinazione?

Ciò che abbiamo osservato negli ultimi anni è la sempre maggior presenza di famiglie, anche nei mesi estivi dove fino a qualche anno fa i bikers praticamente sparivano. Anni fa nel Finalese si vedevano quasi esclusivamente uomini in bici mentre oggi le famiglie attive sono tante e con mamma e papà ci sono anche ragazzini. Il livello, soprattutto tra gli stranieri, è sicuramente alto, ma siamo convinti che una località che è considerata la mecca della mountain bike non possa non avere anche alcuni tracciati adatti ai più piccoli o ai meno esperti. Questo non significa snaturare il Finalese o trascurare la manutenzione dei sentieri esistenti o più frequentati, ma semplicemente essere più attenti verso un pubblico che continua a crescere e che vuole divertirsi sul nostro territorio, magari unendo mare, bici, arrampicata e altre attività, con un impatto positivo sull’economia locale.

Grazie Fabrizio, buon lavoro a te e al tuo team!

Arrivederci al prossimo numero del FOR Trail Building Bulletin.

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