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I terrazzamenti di ulivi nel finalese, un panorama unico!
Finalmente si va in passeggiata tra gli ulivi! Mille anni fa, per rendere coltivabili i ripidi versanti liguri, sono state realizzate delle fasce, nome azzeccato perché i muretti a secco fasciano seguendo le curve di livello del versante.
Percorrendo un’antica mulattiera, il sole splende nel cielo e accompagna la tua passeggiata in mezzo agli ulivi con lo sguardo verso il mare, il panorama è sempre stupendo.
Nel tragitto puoi osservare alcuni esemplari di ulivi centenari e notare la differenza tra le varie cultivar, la colombaia e la taggiasca, oltre che la pignola e la mortina.
Peculiarità del finalese è la Colombaia (sinonimi Colombara, Culombera) è una storica varietà autoctona, coltivata solo marginalmente e alcune zone del finalese, tra Varigotti e Finalpia, sono alberi di limitato sviluppo, provvisti di una chioma serrata, raccolta in ciuffi terminali, le foglie sono piccole, di colore verde superiormente e bianco-verdognolo inferiormente.
La coltivazione dell'olivo e quindi la realizzazione dei terrazzamenti nel territorio del Finalese ed in particolare a Varigotti trova testimonianza negli Annali Benedettini dello storico Mabillon nel 1127, periodo in cui si insediarono i monaci benedettini provenienti dall'isola di Lèrins nella chiesetta medievale di San Lorenzo.
Per assaporare l’olio nuovo, che mescola profumi sapori, storia e amore per questo territorio, bisogna aspettare fine ottobre, quando presso i frantoi di Varigotti a produzione limitatissima, inizia la spremitura che si può protrarre sino a gennaio.