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Cravarezza
- Stato Aperto
- Area Val Bormida
L’incredibile storia di un paese di una volta
Un intero paese, con tanto di chiesa e scuola, si sostentava con la raccolta delle castagne, la legna e il lavoro nella vicina miniera di grafite. È stato abbandonato definitivamente nel 1964 ma non dimenticato dalla comunità, che vi si reca per la festa di San Giovanni Battista a fine agosto.
Dalla pala eolica lungo la Provinciale (in prossimità del bivio per la fattoria eolica più in quota), si prende la strada sterrata che taglia il fianco est del Bric Chioggia. Dopo la lapide del partigiano Otto, si trova l’indicazione “San Giovanni”. Scendendo con diverse curve, si passa dai boschi di faggio a quelli di castagno, si passano i primi ruderi inglobati dalla boscaglia e le acque del rio Cravarezza.
Quindi, si risale l’altro versante per arrivare alla chiesa, dalle linee essenziali e ricostruita da benefattori nel 1955, che ospitava anche la scuola della frazione. Nello spiazzo antistante la chiesa sono presenti alcuni tavoli e panche.
L’eccessivo isolamento geografico della frazione è stato la causa principale dell’abbandono di Cravarezza, unitamente alla chiusura della miniera di grafite in località Piagge Nere: in effetti il luogo è veramente “fuori dal mondo”.
Procedendo oltre la chiesa si sorpassano altri resti e si svolta a destra su un bel sentiero in moderata salita, a tratti pianeggiante, che passa diversi impluvi fino a collegarsi con una pista forestale in località Piagge Nere. Alcune curve fanno guadagnare quota e la pista sterrata diventa più ampia e infine sbuca sulla strada asfaltata della fattoria eolica Pian dei Corsi: una breve discesa e siamo al punto di partenza.