- AREA_3
- T_GENNAIO
- T_FEBBRAIO
- T_MARZO
- T_APRILE
- T_MAGGIO
- T_GIUGNO
- T_SETTEMBRE
- T_OTTOBRE
- T_NOVEMBRE
- T_DICEMBRE
- PASSION_TREKKING
- SKILL_MEDIA
- T_LUGLIO
- T_AGOSTO
Rocca di Perti Vetta
- Stato Aperto
- Area Finalese
Salita alla vetta “Regina” degli altopiani Finalesi
Raggiungere la Croce posta alla sommità della Rocca di Perti è impresa facile, grazie al CAI di Finale che ha inserito questo tratto nel suo percorso denominato “Via del purchin”. Si parte dalla Piazzetta di Perti Alto, nei pressi dei monumenti ai Caduti, tra cui quello dedicato a due partigiani ivi fucilati nel 1944 a 23 e 18 anni. Il segnavia è inconfondibile, bandierina rossa e bianca siglata “VP”.
Dal portichetto della prima abitazione che si lascia alla propria destra penzola un bell’esemplare di Campanula Isophylla, endemismo locale che ama colonizzare le fessure dei muretti e le pareti calcaree. Nel periodo estivo i suoi fiori azzurro violacei sono inconfondibili.
Si procede in lieve salita, inizialmente sul lastricato, superando Oratorio, Chiesa di S. Eusebio e cipressi, ignorando la traccia che subito dopo sale ripida sulla destra (sentiero Fossati). La lecceta in piano ospita roverelle, ornielli e carpini neri e si intercala a uliveti con muretti a secco di contenimento che fanno da argine al cammino.
Si procede poi in salita, a volte un poco ripida. Dopo circa 300m, non curarsi della traccia alla sinistra e poi della successiva che vira a destra che indica falesie di arrampicata. Poco oltre, evidenti gradini scavati nella roccia in tempi antichi. Un breve tratto, più ripido, segnala la prossimità all’area della Cava di Castel Gavone, da cui per molti secoli venne estratto un calcare organogeno miocenico, denominato “Pietra del Finale”, roccia i cui sedimenti sabbiosi ospitano frammenti di conchiglie, pesci e coralli.
Si oltrepassa il grande piazzale, ignorando la carrareccia che si dirige a sinistra e ci si porta verso la base delle pareti. Il sentiero procede tra i bassi arbusti di una gariga che tende a macchia mediterranea (lentisco, timo, santoreggia, cisto e raro ginepro). Poi la parete calcarea si fa particolarmente rosa e si giunge ad un punto panoramico prima di addentrarsi nella lecceta, vegetazione climax del Finalese, ignorando, dopo pochi metri, il bivio a destra che porta alla “Grotta del Mulo” e alla Chiesa di San Benedetto.
Si è giunti alla Piaggia delle Anime, zona che cela le basse basi murettate dell’omonimo “Villaggio”, insediamento protostorico dell’Età del Ferro, oltre che importanti fenomeni carsici tra cui le erosioni di superficie denominate “Formaggette” ed “Acropoli”, posizionate nei pressi di una piccola antica cava.
Si supera l’incrocio con il sentiero segnato da tre pallini rossi e lo si segue, prendendo a sinistra, raggiungendo così la Croce di vetta della Rocca di Perti, qui Bric della Croce.